Il Teatro Cantero di Chiavari era gremito il 20 novembre scorso per l'incontro con Philippe Daverio, noto storico dell'arte e scrittore. Egli ha intrattenuto il grande pubblico parlando del rapporto tra il patrimonio artistico e l'identità popolare, espressa culturalmente nei diversi ambiti della società.
Non tanto e non solo la "pop art", in senso stretto, quanto tutte le forme-oggetto di valore artistico ed artigianale, connesse al contesto culturale e sociale dell'ambiente al quale si riferiscono e in cui si manifestano.
L'evento - in programma in molte città italiane - è stato organizzato dal Banco Popolare (Banco di Chiavari) in collaborazione con la Società Economica ed il Comune di Chiavari. Moderatore: Alessandro Cassinis, direttore de "Il Secolo XIX" di Genova.
"I liguri - ha osservato il critico d'arte - hanno un patrimonio artistico cospicuo ed un senso innato del decoro. Tuttavia, essendo più inclini a tesaurizzare che ad ostentare, sottovalutano il legame stretto che unisce la loro storia ai beni artistici, di cui sono eredi".
Per esempio, la sedia di Chiavari, conosciuta anche col nome di "chiavarina", fu ideata e costruita nel 1807 da Giuseppe Gaetano Descalzi (Chiavari, 1767 - 1855), un ebanista che rielaborò dei modelli di sedie francesi, riconducibili allo stile impero. Nel 1955 Gio Ponti, detto Giò (Milano, 1891 - 19779), ispirandosi a questo tipo di sedia, progettò la "Superleggera", che fu poi prodotta con successo da Cassina[1].
Nel 1820 la Società Economica di Chiavari istituì la "Scuola di Ornato e Architettura" - un percorso didattico basato sulla collaborazione fra le arti ed i mestieri. Nel secolo scorso essa ebbe dei docenti di alto livello artistico, come Francesco Falcone (Chiavari, 1892 - 1978) e Rodolfo Castagnino (Genova, 1893 - 1978) scultori; Adriano De Laurentis (Cavi di Lavagna, 1922 - Chiavari, 2003) e Vittorio Ugolini (Bologna, 1918 - Chiavari, 2006) pittori. Nel 1967 essa fu trasformata in "Istituto Statale d'Arte" e nel 2011 in Liceo Artistico "E. Luzzati"[2].
Questi artisti e tanti altri, con le loro opere, sono testimoni di un passato che continua a vivere nel presente, come lo stabile del Teatro Cantero di Chiavari che ha ospitato l'incontro [3].
Note:
[1] cfr. www.cassina.com
[2] cfr. www.isachiavari.eu
[3] cfr. www.cantero.it
Chiavari, Teatro Cantero, progetto di Ido Gazzano (1925). Foto di E. Panzacchi |
"I liguri - ha osservato il critico d'arte - hanno un patrimonio artistico cospicuo ed un senso innato del decoro. Tuttavia, essendo più inclini a tesaurizzare che ad ostentare, sottovalutano il legame stretto che unisce la loro storia ai beni artistici, di cui sono eredi".
Chiavari, Teatro Cantero, A. Cassinis e P. Daverio. Foto di E. Panzacchi |
Per esempio, la sedia di Chiavari, conosciuta anche col nome di "chiavarina", fu ideata e costruita nel 1807 da Giuseppe Gaetano Descalzi (Chiavari, 1767 - 1855), un ebanista che rielaborò dei modelli di sedie francesi, riconducibili allo stile impero. Nel 1955 Gio Ponti, detto Giò (Milano, 1891 - 19779), ispirandosi a questo tipo di sedia, progettò la "Superleggera", che fu poi prodotta con successo da Cassina[1].
Nel 1820 la Società Economica di Chiavari istituì la "Scuola di Ornato e Architettura" - un percorso didattico basato sulla collaborazione fra le arti ed i mestieri. Nel secolo scorso essa ebbe dei docenti di alto livello artistico, come Francesco Falcone (Chiavari, 1892 - 1978) e Rodolfo Castagnino (Genova, 1893 - 1978) scultori; Adriano De Laurentis (Cavi di Lavagna, 1922 - Chiavari, 2003) e Vittorio Ugolini (Bologna, 1918 - Chiavari, 2006) pittori. Nel 1967 essa fu trasformata in "Istituto Statale d'Arte" e nel 2011 in Liceo Artistico "E. Luzzati"[2].
Questi artisti e tanti altri, con le loro opere, sono testimoni di un passato che continua a vivere nel presente, come lo stabile del Teatro Cantero di Chiavari che ha ospitato l'incontro [3].
Note:
[1] cfr. www.cassina.com
[2] cfr. www.isachiavari.eu
[3] cfr. www.cantero.it
Nessun commento:
Posta un commento