Il
ciclo di affreschi in esame fu eseguito tra il 1887 e il 1891 su commissione di
Gaetano Carlevaro, il quale non fu soltanto il finanziatore dell’opera, ma
anche il promotore, come risulta dai verbali nell’archivio parrocchiale, in cui
si legge: “Per aver fatto dipingere dai più insigni artisti di pittura e di
ornato l’intiera chiesa”. I dipinti furono eseguiti dai Quinzio sulla volta
della navata prima della crociera e si conservano oggi in buono stato nella
stessa collocazione.
Giovanni Quinzio (Genova 02-09-1832 – 09-11-1918), il capostipite, affrontò il tema
principale del ciclo. Al centro della volta affrescò la battaglia celeste
dell’arcangelo Michele contro il dragone. Questo soggetto, com’è noto, è tratto
da un passo del libro dell’Apocalisse (12,7 -12,10). Il figlio Tullio Salvatore (Genova, 22-01-1858 -
03-12-1918) dipinse ai due lati della volta sei figure: “Il profeta
Mosè”, “Il re Davide”, “L’allegoria della Fede” a sinistra; “S.Giuseppe”, “S.
Giovanni Battista” e “l’allegoria della Fortezza” a destra. Mentre Antonio Orazio (Genova, 04-03-1856 - 10-06-1928) si occupò della decorazione.
Non essendo la volta molto alta e non
potendo creare l’illusione prospettica con dei punti di fuga, Giovanni Quinzio
pose i gruppi di angeli su diversi piani, nel cielo aperto che conclude in alto
l’affresco. L’effetto suggestivo e scenografico è accentuato dalla figura di
Satana e del dragone che, spezzando la cornice, creano l’impressione di
precipitare sulla testa dell’osservatore. Accanto a questi elementi si aggiunge
l’uso di forti contrasti cromatici che formano uno spazio tutto luce e moto.
L’impostazione del ciclo si richiama
dunque, nel contesto alla tradizione artistica barocca dell’affresco
decorativo, sebbene si inseriscano elementi di linguaggio romantico. Infatti,
pur restando fedele alla tradizione accademica, G. Quinzio riesce – sia pure in
termini moderati – a giovarsi del contatto con artisti come Francesco Gandolfi
e Nicolò Barabino, i quali dimostrano una maggiore sensibilità per le nuove
istanze della cultura figurativa italiana, soprattutto nell’ambito della
pittura di storia.
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