mercoledì 12 marzo 2014

Carlo Chendi, sceneggiatore umoristico del fumetto italiano


Venerdì alle ore 18:00, presso il «Gran Caffè Rapallo» dell’omonima città del Tigullio, Carlo Chendi parteciperà all’evento “Il maestro della nona arte”, curato dall’associazione culturale “Fons Gemina” [1].

Proprio a Rapallo negli anni Cinquanta del secolo scorso intorno a Luciano Bottaro (Rapallo 1931 – 2006) sorge la cosiddetta «Scuola di Rapallo», un gruppo molto unito di cartoonist. Carlo Chendi è tra primi ad unirsi a questo gruppo, insieme a Guido Scala e Franco Aloisi.


Nato ad Ostellato (Ferrara) nel 1933 - si è trasferito giovanissimo a Rapallo e qui ha iniziato la sua attività di cartoonist, fondando nel 1968 (con Luciano Bottaro e Giorgio Rebuffi) il gruppo “Bierreci”  e la rivista “Re di Picche”.
Rapallo, Locandina della M.I.C. 40a edizione, 2012.
 
Per la Disney Italia ha creato numerosi personaggi (Ok Quack, Umperio Bogarto, ecc.) e collaborato alla realizzazione delle “Grandi Parodie Disney”. Per la Mondatori ha collaborato a “Topolino”.
Dal 1972 Chendi cura, insieme con un gruppo di artisti di gran talento (Ugo Canonici, Sergio Badino, Luca Boschi, Enrico Macchiavello, Fabio Gianello, Davide Caci) la Mostra Internazionale dei Cartoonist, giunta lo scorso anno alla 41a edizione.

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[1] Tra le diverse classificazioni delle arti, quella del poeta Ricciotto Canuto - risalente al 1923 – pone che le arti siano sette, comprendendo - dopo le cosiddette arti figurative (architettura, pittura e scultura) - la musica, la poesia, la danza e il cinema. Nel 1964 il critico francese Claude Beylie  propone di ampliare questa classificazione aggiungendo la radio-televisione ed il fumetto. Da quel momento, si considera che la “nona arte” sia il fumetto.
Il termine fumetto deriva dai ‘balloon’, in altre parole le nuvolette in cui sono scritti i dialoghi  dei vari personaggi nella vignetta. E’ una “letteratura disegnata” diffusa in tutto il mondo con caratteristiche proprie in ogni luogo. Will Eisner, il fumettista americano che ha lavorato per le maggiori case editrici come la DC Comix, definisce il fumetto come “arte sequenziale”.