venerdì 13 dicembre 2013

La Maternità del Ponte dopo il recente restauro


    Sopra l'altare maggiore della chiesa di S. Maria del Ponte, nel comune di Lavagna, è stato recentemente ricollocato il dipinto su tavola, raffigurante la "Madonna e il Bambino".

Pietro Lorenzetti, Madonna e il Bambino, Chiesa di N.S. del Ponte, Lavagna, tavola, (1290-1310)
Foto: Soprintendenza ai Beni Artistici Storici e Etnoantropologici della Liguria.
    Il restauro dell'opera - curato dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Genova e terminato nel 2009 - ha consentito la restituzione della superficie pittorica originaria, rimuovendo tutte le ridipinture successive.

    Le ricerche condotte da Giuliana Algeri, già Sovrintendente per i Beni Artistici e Storici di Mantova, Cremona, Brescia e, dopo, della Liguria, hanno permesso una più precisa collocazione cronologica del dipinto, oltre a fornire elementi documentali che la studiosa ritiene probanti per la sua attribuzione.

    La tavola ebbe una prima sistemazione in una cappelletta edificata "in capite pontis", sulla testa orientale del ponte della Maddalena, sul fiume Entella [1]. Il 25 agosto 1485, l'Arcivescovo di Genova, Paolo Fregoso, ne attestò la sua presenza, autorizzando i Disciplinanti della confraternita chiavarese di S. Francesco, alla riscossione delle offerte per devozione, derivanti dalla venerazione dell'immagine. Il 6 agosto 1500 il papa Alessandro VI ne autorizzò il trasferimento nella nuova cappella più grande, fatta costruire sullo stesso asse del ponte, ma su un sito più distante dal fiume, meno a rischio dalle piene alluvionali, dove si trova oggi, sopra l'altare principale della chiesa di N.S. del Ponte.

    L'analisi iconografica e lo studio dei dettagli ha portato - durante e dopo il restauro - alla scoperta di precisi riscontri con l'opera di un pittore senese, vicino a Duccio di Boninsegna e, soprattutto, a Pietro Lorenzetti [2], collocando cronologicamente l'opera nel primo decennio del '300. La committenza della tavola ed il suo arrivo al Ponte, è riconducibile alla presenza sul territorio della famiglia Fieschi e, in particolare ad un pronipote del papa Innocenzo IV, il cardinale Luca Fieschi che, nel 1305, ottenne dal papa Clemente V, le rendite della vicina basilica di S. Salvatore e del Ponte, presso cui si trovava la suddetta cappelletta.

Per approfondire: cfr. Giuliana Algeri, Una tavola senese di primo Trecento nel Levante ligure, (Appendici di Angela Acordon e Nino Silvestri), in Bollettino d'Arte, Roma, fascicolo n. 1, gennaio-marzo 2009, pp.1-12.


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[1] Il ponte della Maddalena, fu costruito nel 1210 e denominato anche "Ponte a Mare", poiché  si trovava in prossimità di quello che era allora l'ampio estuario del fiume. Esso costituiva uno dei punti strategici più importanti sul tracciato della vecchia Consolare Romana, Via   Aemilia Scauri, oggi comunemente detta Aurelia.

[2] È un artista che non appartiene al periodo storico di cui mi occupo nel blog, ma la memoria del passato e l' l'importanza della recente scoperta, motivano questo post.   




lunedì 25 novembre 2013

Attività artistica underground presso la stazione ferroviaria di Lavagna



    È stato inaugurato il 9 novembre scorso il murale realizzato nel sottopassaggio ferroviario di Lavagna (tra piazza della Libertà e piazza Milano), da un gruppo di giovani artisti, allievi dell'Accademia Ligustica di belle arti di Genova, coordinati da Enrico Sanna, con la collaborazione della Fondazione Muvita.

    Intitolato "Riflessi di Vento" , il dipinto è dedicato al risparmio energetico ed allo stile di vita eco-compatibile.

Zlatolin Donckev, Kristina Kostov, Mihail Ivanov, Enrico Sanna, "Riflessi di Vento", Lavagna, murale, 2013.
(Foto di E. Panzacchi)

      I comuni di Masone e di Lavagna (seguiti dai comuni di Arenzano, Cogoleto e Mele), hanno aderito contemporaneamente all'iniziativa della Provincia di Genova - in occasione della Settimana Europea dell'Energia Sostenibile 2013 - mettendo a disposizione gli spazi pubblici, dove gli artisti hanno dato  vita  ad una attività artistica underground.



sabato 9 novembre 2013

Franco Casoni: intagliatore e scultore. Dal "platano delle rondini”, la croce e il crocifisso


     Il 12 gennaio 1829 Antonio Maria Gianelli – arciprete della parrocchia di S. Giovanni Battista a Chiavari – fondò “l’Istituto delle Figlie di Maria SS. dell’Orto”.

    Oggi – nell’ambito dei festeggiamenti organizzati dalle suore “gianelline”, in occasione del primo centenario della fondazione dell’omonimo Collegio, “a monte” -  L’Associazione Culturale Nuova Eos, ha donato all’Istituto una croce (1), sulla quale l’artista Franco Casoni ha intagliato un crocifisso.
     Franco Casoni, S. Croce e SS. Crocifisso, Chiavari Istituto Gianelli,  2013, 
 [ripresa al momento della benedizione, sotto il pronao della Cattedrale]
   (Foto di E. Panzacchi)
     Tale croce – realizzata col legno dell’albero, presso il quale, il 25 agosto 1835, A. M. Gianelli, in conclusione di una processione penitenziale, davanti al “SS.Crocifisso nero” della chiesa di S. Giovanni Battista - ottenne da N. S. dell’Orto la grazia dell’immunità della popolazione chiavarese dal colera. 
[cfr. La Croce e l'Albero, Chiavari, 2013, Nuova Eos, pp.23; Luigi Sanguineti,  Il SS. Crocifisso nero e la chiesa di S. Giovanni Battista in Chiavari, Rapallo, 1938, Tip. Emiliani, Cap. VII, pp. 93 - 118].

SS. Crocifisso nero, Chiavari, Chiesa di S. Giovanni Battista, scultura lignea,
 datazione incerta (XII - XIII sec. o XV sec.).
     Alla base della croce, Franco Casoni ha inciso la seguente scritta:
"HANC CRUCEM LIGNEAM/ QUAM/ IN HIRONDINUM PLATANO/ NOVA EOS IDEAVIT/ FRANCUS CASONI SCULPSIT/ CLAVARENSIS CIVITAS/ ROBERTO LEVAGGI PRIMO CIVE/ FILIABUS MARIAE SS. DE HORTO/ DONAVIT/ A.D. MMXIII/ CENTESIMO/ AB SCHOLAE SANCTI ANTONII GIANELLI/  AEDIFICATIONE”
    Il 20 ottobre scorso, si è svolta la manifestazione per ricordare l’evento miracoloso col dono dell’opera, al Collegio A. M. Gianelli. Resta ancora da definire la sua collocazione: nella  sede dell’Istituto a monte, oppure in un locale delle Gianelline a mare, insieme ad alcune reliquie di Sant’ Antonio. M. Gianelli. 

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   (1)   Tra le figure geometriche, la croce è il terzo simbolo fondamentale (dopo il cerchio ed il centro e prima del quadrato), attestato dall'antichità più remota e in diverse culture. Il materiale può assumere anch'esso dei significati simbolici: l'oro può rappresentare l'illuminazione, l'argento la purificazione, gli altri metalli l'umiliazione e il legno l'aspirazione. Quest'ultimo si riferisce al diffuso significato simbolico dell'albero e alle figure di salvatori divini, creduti morti sugli alberi o su croci lignee.     

      Il cristianesimo occidentale ha rielaborato gradualmente tali simbolismi, trasformando la croce latina (crux immissa, derivata verosimilmente dal tau, l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico) in un simbolo prototipale. Nelle raffigurazioni dell'arte paleocristiana i simboli della Croce vengono rappresentati  con significato soteriologico (l'àncora, l''agnello crucifero, la svastica, il monogramma cristologico composto dalle prime due lettere del nome greco di Cristo X e P, affiancate dalle lettere apocalittiche alfa e omega), ma senza l'immagine di Gesù crocifisso. Le prime immagini del Crocifisso risalgono al IV - V sec., successive all'editto di Costantinopoli del 392, emanato dall'imperatore Teodosio il Grande, che abolì la pena capitale della crocifissione. 
    [Per approfondire: cfr. www.storia-dell-arte.com]
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martedì 29 ottobre 2013

Ripulita la statua del Cristo degli abissi di Guido Galletti, scultore


      È stata eseguita il 3 settembre scorso, l'annuale ripulitura della statua del Cristo degli abissi, posta sul fondale della Baia di S. Fruttuoso di Camogli, opera dello scultore Guido Galletti (Londra 1893 - Genova 1977).

       L'intervento di rimozione delle alghe marine e dei calcari incrostanti è stato operato dai sommozzatori dei Carabinieri, della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza e diretto dalla Soprintendenza ai beni storici, artistici ed antropo-biologici della Liguria che, dal 2004, detiene la tutela della statua.

G. Galletti, Cristo degli abissi, Camogli, Baia di S. Fruttuoso, statua in bronzo, ripresa
 durante l'operazione di ripulitura  (Foto: Il Secolo XIX)

      La scultura in bronzo - alta 2,5 mt. fu realizzata con il materiale ricavato dalla fusione di medaglie, elementi navali vari e campane e posta il 22 agosto 1954, sul fondale della baia, ad una profondità di 15 mt.  L'iniziativa di Duilio Marcante - "padre" della didattica e "pioniere" della medicina subacquea, tra i fondatori del servizio dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco - fu sostenuta dalla famiglia Costa, in memoria di Dario Gonzatti,  deceduto nel 1947, durante un'immersione.
        Da allora il Cristo degli abissi, con le braccia protese verso la superficie, è divenuto una meta dei subacquei e un simbolo in memoria delle vittime del mare. Una copia della statua in gesso è collocata all'interno dell'abbazia di S. Fruttuoso.

[Per approfondimenti sull'artista: cfr. FRANCO SBORGI, Guido Galletti e la scultura in Liguria fra le due guerre:alcune riflessioni. In AA. VV. Guido Galletti, La scultura in Liguria tra le due guerre, Genova, Palazzo S.Giorgio, Editoriale Silvana, 2004, pp. 13 - 25]

martedì 22 ottobre 2013

“Il pescatorello” della Baia del Silenzio di Leonardo Lustig


È stato posto a Sestri Levante nella Baia del Silenzio, davanti al convento dell’Annunziata, un masso su cui si erge una scultura di bronzo. Si tratta de Il pescatorello, opera dell’artista tedesco, nato e residente a Santa Margherita Ligure, Leonardo Lustig [cfr. post  24/07/2013].

La scultura di bronzo rappresenta in fattezze ispirate ai modelli classici, un giovane pescatore accosciato nell’atto di calare la rete in mare. L’immagine è stata collegata alla Sirenetta dello scultore danese Edward Eriksen  - posta nel 1913 all’ingresso del porto di Copenhagen - perché si possono associare ad entrambe dei valori simbolici.

Il proprietario dell’opera - Gianfranco Traverso – l’ha donata alla città, facendosi carico di tutti gli interventi necessari alla sua sistemazione. L’intervento di posizione della scultura è avvenuta il 23 settembre scorso. 

Sestri Levante, Baia del Silenzio, "Il Pescatorello" (Foto: Il Secolo XIX)

A Sestri Levante, segnalo anche un’altra opera espressiva dell’artista: "Il roveto ardente" inserito dietro l’altare della chiesa di S.Antonio.

venerdì 11 ottobre 2013

Danilo Giusti: scultore, ceramista e fotografo

    
   È recentemente scomparso Danilo Giusti (S. Stefano d'Aveto 1931 - Lavagna 2013), artista conosciuto ed apprezzato, non soltanto nel Tigullio.

    Scultore duttile e versatile, ha lavorato per cinquant'anni, in particolar modo a Carasco e a Cogorno.

    Esordì nel 1964 alla Mostra dell'Artigianato di Firenze e, nel 1968, con la sua prima personale a Chiavari, seguita nello stesso anno, alla Galleria Centro Artistico di Genova. Nel 1970 partecipò alla II Mostra internazionale dell'arte "Cavalli e cavalieri" e nel 1972 alla Mostra Nazionale d'Arte Sacra di Piacenza. 

    Seguirono la partecipazione al Concorso Internazionale della Ceramica d'Arte Contemporanea di Faenza (Ra.) nel 1969 - 1970 e alla Mostra del Tigullio di Chiavari (Ge.), nel 1969 - 1973; la personale alla Galleria "La Conca" di Milano nel 1987; una collettiva in California a S. Francisco nel 2000 e la personale alla Galleria "Ellequadro" di Genova nel 2002.
D. Giusti, Il fiume Entella, Lavagna, P.zza della Libertà, piastrelle in ceramica, 1965.
(Foto di E. Panzacchi)


    Nel 2006 fu insignito dalla Società Economica di Chiavari dell'onorificenza del Premio "Turio-Copello".

     I suoi interessi artistici hanno spaziato dall'architettura all'urbanistica, dalla ceramica alla fotografia, nella ricerca di un rapporto armonico fra queste e la scultura. L'esposizione a Genova nel 2002 - intitolata "Il bianco e il nero" - fa riferimento ai materiali prediletti dall'artista, il marmo e l'ardesia.


D. Giusti, "Pietà", bassorilievo, in marmo, Chiavari, Cimitero monumentale, tomba G. Grandefronte,1991
(Foto di E. Panzacchi) .


mercoledì 2 ottobre 2013

Un dipinto di Barchi per il fondatore del primo sodalizio di operai cattolici a Chiavari


      Il pittore chiavarese Annunzio Barchi ebbe l'incarico di eseguire il ritratto del sacerdote Domenico Costa, primo assistente ecclesiastico della “Società Operaia Cattolica di N. S. dell’Orto" di Chiavari.

       Il dipinto fu collocato nella sala della società, presso  la chiesa di S.Filippo Neri, a Chiavari. Attualmente  la sua collocazione è ignota. Potrebbe essere stato acquisito da un altro ente, a seguito del trasferimento della sede sociale in vari siti della città.


       Il 22 settembre scorso, in occasione della “Festa del Ringraziamento”, la società ha celebrato il 130° anniversario della fondazione (28 agosto 1883).

Annullo filatelico, creato per l'occasione


      
    Annunzio Barchi (Chiavari 1869 – Roma 1897), fu allievo ed aiutante del pittore Francesco Chiarella. Egli si dedicò prevalentemente alla figura, al nudo femminile e alla pittura di soggetti religiosi. Fu attivo anche a Roma. Nel 1891 partecipò alla Promotrice genovese. 


Dipinto attribuito al pittore, da collezione privata


     Segnalo alcuni suoi dipinti realizzati all’interno del santuario di N. S. dell’Olivo di Bacezza.

Santuario di N. S. dell'Olivo di Bacezza (Chiavari), interno della chiesa.


mercoledì 18 settembre 2013

Continuano a volare gli Angeli di Luigi Brizzolara, scultore

   Nella piazza centrale della città di Chiavari, davanti alla Cattedrale, lateralmente un po' prima del Palazzo Municipale, nel 1898 fu eretto il monumento a Vittorio Emanuele II di Savoia.

   Opera dello scultore Luigi Brizzolara (Chiavari, 1868 - Genova, 1937), al gruppo statuario si attribuiscono, non soltanto significati storici ed artistici, ma anche valori simbolici, seguiti poi, da dispute, anche recenti, riguardo alla sua rimozione e sistemazione in un altro sito della città.


L. Brizzolara, Chiavari, P.zza N.S. dell'Orto, statue in marmo, 1898.
(Foto di E. Panzacchi)
   Il monarca è rappresentato in posizione stante, in uniforme militare, con mantello. In basso sono scolpite due figure allegoriche: "Italia e l'Angelo" a fianco. Sul retro del monumento, un motivo ornamentale: la parure regale, un cuscino, su cui sono deposti scettro e corona.


L. Brizzolara, Monumento a Vittorio Emanuele II, Particolare sul retro, 
(Foto di E. Panzacchi)



   Rivolgendo ora l'attenzione sulle due figure in basso, poste sul basamento, si può osservare che esse sono state danneggiate. In particolare, alla mano destra di "Italia", mancano due dita: pollice e mignolo. Alla mano sinistra: pollice, medio e anulare.  All'Angelo manca una parte dell' alluce del piede sinistro. Pare che queste parti mancanti, siano state recuperate e conservate. In tal caso sarebbe opportuno un semplice intervento di ricomposizione delle dita, altrimenti occorrerebbe procedere alla loro ricostruzione.



                                             
   Le superfici, soprattutto dell'elemento ornamentale e del basamento, presentano in alcuni punti delle macchie, causate dal deposito delle polveri provenienti dai vari fumi di combustione, nonostante l'ultimo intervento di pulizia, eseguito nel 2007.
      
      Per approfondire:

  • cfr. Franco Sborgi (a cura), L'Ottocento e il Novecento. Dal Neoclassicismo al Liberty, in La scultura a Genova e in Liguria. Dal Seicento al primo Novecento, Genova, 1988.
  • cfr. Debora Badinelli, Torna a volare l'Angelo di Brizzolara, in Il Secolo XIX, (ed. levante), Genova, 24/01/2013.
  • cfr. www.hiroandco.wordpress.com di Rosangela Mammola.


sabato 31 agosto 2013

L’Affaire ex Colonia Fara di Chiavari


    Nella riunione del 26 luglio scorso, il Consiglio Comunale di Chiavari ha approvato la pratica del bando di asta pubblica, relativa al compendio immobiliare denominato “ex colonia Fara”. Intanto le controversie ed i contenziosi continuano.

  Intitolata a Gustavo Fara - generale dell’esercito nella prima guerra mondiale - commissionata nel 1935 dal Partito Nazionale Fascista, progettata da Camillo Nardi Greco in collaborazione con Lorenzo Castello, fu edificata nel 1936 ed inaugurata il 15 maggio 1938 da Benito Mussolini.


    Il complesso architettonico è costituito da una torre di undici piani – compreso il piano seminterrato – alta 49,3 metri, sovrapposta al centro della base, come una fusoliera tra le ali di un aereo. Si tratta di un classico esempio di “architettura razionalista” del Novecento. Il richiamo all’ “aeropittura” di Tullio Crali - autore di due degli affreschi, realizzati all'interno dell’edificio – e alle espressioni futuriste di Filippo Tommaso Marinetti (1876 – 1944) è sintomatico. 
                                                      Rappresentazione in pianta del fabbricato.


Dati tecnici: volumi complessivi mc. 21.336,87; superficie calpestabile mq. 5.395; superficie dei terrazzi mq. 300; superficie del terreno pertinenziale circostante mq. 3.700.


      Il fabbricato mantenne la sua funzione originaria di colonia marina per ragazzi fino al 1942. Durante la seconda guerra mondiale divenne un ospedale militare. Dal 1947 funzionò da campo per i profughi istriani e, dal 1960 al 1980, da albergo internazionale per la gioventù italiana. Nel 1984 ne acquisì la proprietà il comune di Chiavari. Dal 1980 al 1988 i locali del primo piano vennero adibiti a scuola elementare e a sede di un’associazione sportiva.

     L’attuale stato di degrado – dovuto al tempo, ma soprattutto al disuso e l’abbandono quasi totale in questi ultimi anni - richiede un intervento generale di restauro.

       È necessario conservare e consolidare il comportamento statico originario in relazione ad un riuso compatibile, in sintonia con i valori storici ed artistici dell’oggetto ed ambientali del sito su cui è sorto.

[Per approfondire: cfr. Daniela, Bosia, La Colonia Marina a Chiavari, in "DO.CO.MO.MO ITALIA GIORNALE", 2001, vol. 9, p. 4].

Chiavari, ex Colonia Fara, stato attuale del fabbricato

venerdì 16 agosto 2013

Il Premio di Arti Figurative e Narrativa abbinato alla Mostra del Tigullio di Chiavari


       Nell'ambito della rassegna fieristica sull'artigianato locale - Mostra del Tigullio - gli artisti primi classificati alla prima edizione del premio nazionale di arti figurative, sono: Matteo Mezzetta con "Untitled (geometry), 2012", olio su tela, 120 x 90 cm.per la pittura, Paolo Repetto, con "Presenze", fotografia digitale, 120 x 90 cm., per la fotografia, ed Elisa Confortini con "AB Imis", per la scultura.

      Matteo Mezzetta vive e lavora tra Lione e Milano. Partendo dalla fotografia, l'artista rielabora le immagini con tecniche manuali e digitali in chiave iperrealistica.

      Paolo Repetto vive e lavora a Genova. L'artista produce fotografie digitali di interni, trattati con filtri colorati, luce diffusa ed effetti soft focus su "presenze" accennate.

     Elisa Confortini vive e lavora a Genova. Specializzata nelle lavorazioni in ceramica, realizza sculture ed oggetti d'uso semplici e pieni di significati.

mercoledì 24 luglio 2013

Le sculture di Leonardo Lustig alla Mostra del Tigullio a Chiavari


      Un forte interesse hanno manifestato moltissimi visitatori  per le opere scultoree di L. Lustig (S. Margherita Ligure 1969), esposte alla 156° edizione della Mostra del Tigullio a Chiavari. Una particolare ammirazione è stata espressa per la scultura in bronzo posta momentaneamente sul piedistallo  - vicino agli zampilli d’acqua – nella fontana in piazza Matteotti.

     L’oggetto - in  dimensioni naturali, raffigurante “Il pescatorello” - avrà la sua collocazione stabile in un sito presso la Baia del Silenzio a Sestri Levante.

[Per approfondimenti cfr. Franco Ragazzi (a cura di) Leonardo Lustig scultore, Genova, ed. De Ferrari, 2006, pp. 175.]
L. Lustig, Il Pescatorello, scultura in bronzo, 2010 [ripresa al momento dell'inaugurazione della Mostra]
(Foto di E. Panzacchi)

mercoledì 17 luglio 2013

Happening di sei artisti del Tigullio in piazza S.Giovanni a Chiavari

   
    Sei artisti operanti nel Tigullio - Franco Casoni, Armando Lombardi, Rosy Maccaronio, Mario Rocca, Luiso Sturla e Maurizio Vaccarezza "Bibi" - hanno improvvisato nei giorni scorsi un happening per richiamare l'attenzione del pubblico sulla gru meccanica, montata due anni fa (non più rimossa) in piazza S. Giovanni a Chiavari. L'evento continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione di altri artisti.

    Sui panelli di recinzione del cantiere - collocati alla base della macchina - sono state pitturate delle figure allegoriche (una sirena alata, un diavolo, una sedia di Chiavari modello "parigina", il bacio, una veduta dal balcone sul golfo) con l'intento di colpire gli sguardi dei passanti che, oltre a notare l'ingombro, possono percepirne anche l'impatto visivo sulla piazza.

       Sui lati i palazzi storici e la chiesa di S. Giovanni Battista, la cui facciata fu realizzata nel 1935, su progetto dell'architetto Gaetano Moretti (Milano 1860 - 1938). Sopra gli stipiti della porta centrale della chiesa, due sculture di Luigi Brizzolara (Chiavari, 1868 - Genova,1937) raffiguranti "S. Giovanni Battista" (a sinistra) e "S. Marco Evangelista" (a destra).  

[Per approfondire cfr. Luigi Sanguineti Il SS. Crocifisso Nero e la Chiesa di S. Giovanni Battista in Chiavari, Chiavari, 1938, pp. 195 - 198.]


F. Casoni, A. Lombardi, R. Maccaronio, M. Rocca, L. Sturla, M. Vaccarezza, Performance artistica, P.zza S.Giovanni, Chiavari.
Foto di E. Panzacchi


mercoledì 3 luglio 2013

Un bassorilievo di F. Falcone sull'avello del Sac. Ferdinando Negri

       
      A sette anni dalla morte (6 luglio 2006) del Sac. Ferdinando Negri, fondatore dell'Opera "Madonna dei Bambini" - rinomata anche "Villaggio del Ragazzo"  - è stata aperta dal Vescovo di Chiavari Alberto Tanasini, la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione.

        Nel 1946, dopo la guerra, "Don Nando", avvicinava i giovani dei ceti meno abbienti e, con i contributi della P.C.A.(Pontificia Commissione Assistenza), e di alcuni privati, offriva loro assistenza e possibilità di realizzarsi. Negli ultimi due decenni della sua vita si dedicò anche alle nuove povertà. 

      Nel 1976 la Chiesa gli conferì il titolo di 'monsignore', come membro della famiglia pontificia (prelato d'onore di Sua Santità) e fu 'canonico' del Capitolo della Cattedrale di N.S. dell'Orto di Chiavari.  Nel 1985 Don Nando fu insignito della Fronda d'oro.

     Sulla sua tomba, nel cimitero di Chiavari, è stato collocato un tondo in terracotta di F. Falcone, su cui è rappresentata in bassorilievo "La Madonna dell'Orto".
F. Falcone, La Madonna dell'Orto, Chiavari, Cimitero, tomba di Ferdinando Negri, in  terracotta, bassorilievo
Foto di E. Panzacchi


mercoledì 26 giugno 2013

Francesco Gandolfi pittore. La posa dalla prima pietra di N.S. dell'Orto

   
      Ricorre lunedì 1 luglio il 4° centenario della posa della prima pietra del santuario di N. S. dell'Orto di Chiavari.

     Era il 1 luglio 1613 quando il Vicario Generale Mons. Papiniano Denalio, arrivato a Chiavari da  Genova, dava il via alla costruzione del santuario dedicato alla Madonna dell’Orto, benedicendo la pietra di marmo, su cui era stata scolpita l’epigrafe: “MDCXIII Die primo Julii ad honorem beatissimae virginis nuncupatae dell’Orto”


      Il cronista  dell'epoca Pietro Cella annotava: Tosto che la santa pietra fu posta nella cavata fossa, il devoto popolo, con tanto fervore portando materie per fabbricarvi sopra, in quello stesso giorno fece lavoro ch’in giorni intieri fatto non havrebbe”. 

      I lavori iniziarono sotto la direzione di Cesario Leoni del Marro di S. Pier d’Arena.

     [cfr. Giuseppe Vignolo,  Il Santuario di N. Signora dell’Orto in Chiavari, Modena, 1910, c. VII, p.90]

      L' avvenimento storico è rappresentato sulla volta della navata centrale della chiesa, nel primo quadro sopra l'ingresso. L'autore dell'affresco è Francesco Gandolfi (Chiavari 1824 - Genova 1873).


       Luigi Sanguineti - nella storia del santuario -  riporta il seguente passo, tratto dal verbale del Registro della Fabbriceria: "il 1868, ai 16 gennaio, il pittore Francesco Gandolfi fu Cav. Gian Cristoforo si offre di dipingere ed ornare, entro lo stesso anno, tutta la volta della navata grande della chiesa di N. S. dell’Orto”.


   [Luigi Sanguineti, Nostra Signora dell'Orto, Rapallo, 1955, ed. II, p. 271.]


F. Gandolfi, La posa della prima pietra, Chiavari, N.S. dell'Orto, volta della navata centrale, affresco, 1868.
Ripresa fotografica di E. Panzacchi







giovedì 6 giugno 2013

Premio Nazionale di arti figurative alla Mostra del Tigullio, 2013


    È finalizzato alla promozione dell'arte contemporanea sul territorio, l'istituzione del Premio Nazionale di arti figurative (pittura e grafica, scultura, fotografia), abbinato alla Mostra del Tigullio 156° edizione di Chiavari. 


Manifesto della Mostra del Tigullio 156° Edizione

     Le opere devono ispirarsi alla seguente frase della scrittrice Elena Bono: "... Trasforma anche tu in oro il tuo verde ostinato a non morire...". e saranno esposte dal 20 al 23 luglio nel museo di Palazzo Ravaschieri.

    La giuria - presieduta da Bruno Ronco - è composta da Adriano Leverone (scultore), Cristina Busi (gallerista), Stefano Rolli (giornalista e vignettista), Matteo Sara (critico d'arte), Massimiliano Zaffino (pittore), Flavio Stagnaro (fotografo), Gaia Moltedo (scenografa) e Silvana Costa (rappresentante della giuria popolare).

   L'organizzazione della Mostra del Tigullio di quest'anno è caratterizzata anche dalla partecipazione di due nuovi enti territoriali: il Comune di Chiavari ed il Villaggio del Ragazzo di Cogorno. Quest'ultimo curerà la sezione "I nodi del legno", un'esposizione dedicata all'artigianato.


mercoledì 29 maggio 2013

È scomparso Flavio Costantini, pittore ed illustratore


    Nei giorni scorsi è circolata la notizia della morte improvvisa di Flavio Costantini.  Il 18 maggio aveva ricevuto il riconoscimento alla carriera per l'illustrazione, al Premio "Galleppini" - città di Chiavari.

    Flavio Costantini (Roma 1926 - 2013) è stato un pittore ed illustratore di fama internazionale.    Genovese di adozione, aveva vissuto per molti anni nel Tigullio a Rapallo e aveva scelto di lavorare nella sua casa-studio di  Zoagli.
   
    Amico di Emanuele Luzzati (Lele), gli successe nel 2008 alla presidenza dell'Associazione del Museo Internazionale "Luzzati" del Porto Antico di Genova.
   
    Lavorò come illustratore e pittore di tematiche storico-sociali e come grafico di manifesti pubblicitari. Collaborò con i principali quotidiani e periodici nazionali.
   
     Sergio Noberini - direttore del Museo Luzzati  -  ha annunciato che nel prossimo mese, sarà organizzata una giornata d’incontro in ricordo dell’artista scomparso. Sarà questa l’occasione per presentare “La lampada di Hanukkah “ o (Chanukkà), disegnata da Flavio Costantini. Sono state realizzate due copie di quest’opera – dedicata alla festa ebraica - per il Museo Luzzati e  per il Museo dei Lumi di Casale Monferrato, dove c’è già quella di E. Luzzati.

venerdì 17 maggio 2013

Aurelio Galleppini. Premio Biennale d'Arte - Città di Chiavari


     Si svolgerà domani 18 maggio alle ore 16, presso l'aula magna del liceo artistico statale "E. Luzzati" (ex Istituto d'Arte) la cerimonia di premiazione dell'ottava edizione Biennale d'Arte "Aurelio Galleppini".

    Il concorso  - promosso dall'associazione "Mosaico" in collaborazione con il liceo "E. Luzzati" - è articolato in quattro sezioni: Illustrazione e Grafica, Disegno e Pittura, Fotografia e Bozzetti Scenografici. La mostra delle opere premiate e segnalate dalla giuria, potrà essere visitata fino al 25 maggio.

      Aurelio Galleppini (Galep), Civitella Paganico, Casal di Pari (Gr.) 1917 - Chiavari 1994, fu disegnatore, pittore e fumettista. Dopo aver lavorato a Milano, Firenze e Cagliari come disegnatore di fumetti e illustratore di racconti e fiabe, nel 1948 fu convocato da Tea Bonelli della casa editrice L'Audace per disegnare due personaggi, "Occhio cupo" e "Tex Killer" (poi rinominato "Tex Willer").

    Aurelio Galleppini, insieme a Giovanni Luigi Bonelli (soggettista), fu il creatore grafico di Tex, divenendo il copertinista ufficiale (nn.1 - 400) fino alla sua scomparsa. 

Per approfondimenti: cfr. Graziano Romani [a cura di] L'arte di Galep. Aurelio Galleppini il creatore grafico di Tex, ed.Panini Comics, Modena, 2012, pp.127.


A. Galleppini, La Grande Minaccia, ed. Bonelli (copertina), n.276, 10/1983
Foto di E. Panzacchi

martedì 14 maggio 2013

Mirko Gualerzi. "Fra pittura e scultura" a Uscio.


    La mostra in ricordo di Mirko Gualerzi  - inaugurata sabato scorso - resterà aperta fino al 26 maggio, presso la sala “Regina Margherita”, vicino alla Scuola, in salita Isella, a Uscio. 

(Orario di apertura: sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, nei feriali su prenotazione al numero 0185-91109).


Mirko Gualerzi (Cardano al Campo 1936 – Uscio 2004) fu pittore, scultore e grafico.
  
    Frequentò i corsi di medicina e chirurgia, presso l’Università di Milano, interrompendoli per dedicarsi all’attività artistica. Dopo aver lavorato a Milano fino al 1975, si trasferì a Uscio, nell’entroterra del Golfo Paradiso, soggiornando in Belgio e in Francia.

   Una sua opera di arte monumentale - vicina al luogo della mostra – è collocata sul fianco della balconata del palazzo municipale di Tribogna. Si tratta di  un grande bassorilievo in ardesia, composto da ventiquattro pannelli, su cui è rappresentata la storia del paese, interpretata nelle sue tradizioni e nei suoi ‘miti antichi’.

[Per approfondire: cfr. Dino Molinari [a cura di], introduzione di Franco Sborgi, Mirko Gualerzi , Ed. Start, Uscio,1992, pp. 60;
dello stesso autore il catalogo dell’attuale mostra]


M. Gualerzi, Monumento sulla piazza, Uscio, bassorilievo in ardesia (particolare).



lunedì 29 aprile 2013

Ultimi giorni per visitare la mostra di Francesco Falcone a Chiavari

  

   
     Ultimi giorni per visitare la retrospettiva di Francesco Falcone a Chiavari. La mostra resterà aperta fino al 5 maggio, presso Palazzo Ravaschieri e Palazzo Rocca.

Aggiornamento
   Visto il successo di pubblico ottenuto (quasi duemila presenze), è stata prorogata la chiusura della mostra al 15 giugno, nelle sale di Palazzo Ravaschieri.

   A chi vuole proseguire con la rivisitazione di alcune opere stabili per destinazione dello scultore, segnalo tre siti centrali, prossimi ai luoghi della mostra. Essi sono:

  • la chiesa di N. S. dell'Orto (Cattedrale)
  • la chiesa di S. Giovanni Battista
  • la chiesa di S. Giacomo di Rupinaro

   All'ingresso della prima - nella controfacciata, sopra le tombe marmoree - sono collocati i busti di Mons. F. Vinelli (primo vescovo della Diocesi) a sinistra e del Sacerdote F. Bancalari (promotore della sede vescovile) a destra.
[per approfondire le vicende storiche dell'istituzione della Diocesi cfr. L. Sanguineti, Nostra Signora dell'Orto, Chiavari, 1954, pp.289-301]




F.Falcone, Mons. F. Vinelli, Chiavari, Cattedrale di N. S. dell'Orto, scultura in marmo, 1940.
(Ripresa fotografica di E. Panzacchi) 
    


   Sotto l'ultima campata  della navata laterale sinistra, guardando l'altare maggiore, della seconda chiesa  -  ai lati dell'altare della Madonna del Rosario  -  sono poste le sculture di S. Domenico (a sinistra) e di S. Caterina (a destra).


    Nelle nicchie della facciata esterna della terza chiesa, sono collocate le sculture di S. Giovanni Evangelista (a sinistra) e di S. Giacomo il Maggiore (a destra). All'interno dell'edificio è conservato il busto del Sacerdote Luigi Marinetti.

F. Falcone, S. Giovanni Evangelista, Chiavari, Chiesa di S. Giacomo di Rupinaro, scultura in bronzo.
(Ripresa fotografica di E. Panzacchi)