martedì 21 dicembre 2021

Il futuro dei Musei nel Tigullio

 

   Nell'attuale momento storico caratterizzato da tante incognite sul ritorno alla normalità, l'obbligo della Certificazione verde COVID 19 (Green Pass e Super Green Pass), anche per i luoghi della cultura e del turismo, mette in discussione il ruolo istituzionale e la gestione dei musei italiani [1].

   La chiusura dei Musei nel 2020, durante il periodo del lock down e le successive limitazioni imposte dai vari decreti ministeriali e governativi hanno causato un generale calo dei visitatori. Se i dati relativi all'anno in corso confermassero tale tendenza, si imporrebbe agli addetti del settore e, di rimando ai decisori politici, una riflessione seria e una domanda sul futuro.

   A fronte di questa situazione, non si capisce il motivo per cui un passaporto - creato per consentire la libera circolazione di persone fra i paesi diversi dell'UE - sia stato adottato per interdire il diritto al lavoro (Super Green Pass) e limitare il libero accesso alla fruizione di alcuni beni, nella fattispecie i beni culturali e del paesaggio [2].

  Inoltre è inaccettabile la discriminazione tra un museo e un esercizio commerciale, oppure un luogo di culto.

   Quali sono le evidenze scientifiche, in base alle quali il rischio di contagio al Covid19 - Sars2 e/o alle successive varianti Delta, Omicron ecc., è più elevato visitando un museo, che facendo shopping in un supermercato, entrando in un  istituto di credito o partecipando al chiuso ad un rito religioso? Quali correlazioni statistiche inferenziali sono state provate? Quale nesso logico o di altro tipo esiste con l'obbligo vaccinale?

    I musei nel territorio del Tigullio sono 27, distinti in: 5 case museo, 4 musei d'arte, 5 musei di storia e archeologia, 2 musei delle imprese, 2 musei del mare, 7 musei della società e 2 eco-musei del territorio [3].


Chiavari, Museo Diocesano

   

     E' un patrimonio storico e artistico che - insieme ai luoghi e agli ambienti di provenienza - la politica, le istituzioni e i privati dovranno continuare a valorizzare [4]

    Christian Greco - direttore del Museo Egizio di Torino ed esponente di spicco del settore museale italiano – richiamandosi ai principi fondamentali della Costituzione, ha recentemente affermato che i “musei sono la casa di tutti”.

Chiavari, Galleria Civica di Palazzo Rocca


«Nel futuro dei musei – ha continuato - non potrà mai mancare la ricerca  Molto spesso si è sottovalutato questo aspetto. Senza di esso un museo si riduce a sommatoria degli oggetti contenuti. Per farli vivere è necessaria la ricerca. Questi luoghi devono diventare osmotici con le università».


Aggiornamenti:

01/04/2022 Comunicato



Note: 
                                                                            

[1] Nel 2018 l'Italia vanta 4908 tra musei, aree archeologiche, monumenti e ecomusei aperti al pubblico. E' un patrimonio diffuso su tutto il territorio. In un Comune su tre (2311) è presente una struttura a carattere museale.
[2] cfr. AA.VV. Musei di Liguria Un viaggio nel patrimonio museale, (a cura di Monica Bruzzone),  Genova, Ed. Sagep, 2011, pp.132.
[3] cfr. Musei di Liguria, a cura di Monica Bruzzone, ed. Sagep, Genova, 2011, pp. 132.
[4] cfr Costituzione della Repubblica Italiana. Art. 3, comma 2 "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Art. 9 " La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".


lunedì 12 aprile 2021

La ricomposizione del monumento funerario del cardinale Luca Fieschi nel Museo Diocesano di Genova

   Rinasce un capolavoro, il monumento Fieschi al Museo Diocesano di Genova. Si tratta di un progetto di riscoperta dell'arte trecentesca e di valorizzazione della casata Fieschi di Lavagna. L'opera di ricomposizione è stata promossa dall'Arcidiocesi di Genova e dalla Compagnia S. Paolo, con il sostegno di Coop Liguria, curata nella redazione finale da Paola Martini (direzione del Museo) con l'architetto Giovanni Tortelli (Studio Tortelli Frassoni) per la progettazione e l'allestimento museografico.

Frammento del monumento funerario di Luca Fieschi, Museo diocesano di Genova.

   L'intervento ricompositivo dei 132 frammenti del complesso scultoreo, si è avvalso del supporto scientifico di Clario Di Fabio, uno tra i più importanti studiosi del medioevo genovese e, in particolare, del monumento Fieschi. Ha seguito i lavori un comitato consultivo, costituito dalle più autorevoli istituzioni culturali della città (Lauro Magnani per l'Università degli Studi di Genova, Padre Mauro De Gioia e Grazia Di Natale per l'Ufficio Beni Culturali dell'Arcidiocesi, Manuela Salvitti, Franco Boggero, Massimo Bartoletti e Carla Arcolao per la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, Piero Boccardo e Raffaella Besta per i Musei Civici).

   Una parte del complesso scultoreo - la cassa scolpita, sulla quale giace la figura del defunto i due angeli reggicortina sovrastanti e i quattro leoni stilofori - trova già spazio nel piano interrato del Museo Diocesano. Il nuovo allestimento ospiterà anche i frammenti.

Scrive Clario Di Fabio:
Nato a Genova verso il 1270, Luca Fieschi (...) fu uno dei tre alti prelati che a Roma, nella basilica lateranense, incoronarono nel 1312 Enrico VII di Lussemburgo Sacro Romano Imperatore. Della casata dei conti di Lavagna - la principale famiglia guelfa genovese, influentissima nel corso del Duecento nella curia papale, tanto da aver dato in quel secolo, con Innocenzo IV e Adriano V, ben due pontefici alla Chiesa -  egli esercitò in trentasei anni di cardinalato, un ruolo politico e diplomatico di dimensione europea. Divenuto nel 1326 arciprete di S. Maria Maggiore, morì nel 1336 alla corte di Avignone e manifestò nel testamento la volontà di trovare riposo definitivo nella sua città di origine, in quella Cattedrale di S. Lorenzo, di cui - come tanti suoi familiari, in quel periodo - era stato canonico. (...)  Fra il 1342 i lavori di esecuzione del monumento funerario, cominciati qualche tempo dopo la sua scomparsa - forse anche meno di due anni - erano stati interrotti. (...)

Note:

                                                          

Per approfondimenti ed ulteriori notizie, visitare il sito:

 www.museodiocesanogenova.it 

cfr. S. Pizzorno, Nuovo allestimento per il monumento Fieschi, in Con Coop Liguria, Bologna, n. 2, marzo 2021, p. 46-47.



mercoledì 6 gennaio 2021

Affreschi di Morgari nella chiesa di S. Lorenzo della Costa a S. Margherita Ligure


  La chiesa - composta da tre navate e otto cappelle laterali in stile barocco -  è completamente affrescata. Nella terza cappella della navata laterale sinistra è conservato il trittico di S.Andrea, commissionato da Andrea della Costa ad un pittore fiammingo nella fine del XV secolo. Nel coro, in fondo alla navata centrale, il dipinto di Luca Cambiaso, Martirio di S. Lorenzo del XVI secolo.

Luigi Morgari, Adorazione dei Magi, navata centrale, affresco, 1922.

   I pittori Sante Bertelli, Raffaello Resio, Giuseppe Mazzei e Luigi Morgari  hanno contribuito in varie riprese alla decorazione pittorica della chiesa.

   Luigi Morgari (Torino 1857; Torino 1935). Studiò all'Accademia Albertina di Torino, allievo di Enrico Gamba e Andrea Gastaldi. Collaborò a lungo con il padre e con lo zio Rodolfo. Si affermò alle Esposizioni di Torino, Milano, Firenze e Roma con dipinti di soggetto profano e religioso, caratterizzati dal movimento grandioso delle figure e dall'uso di tonalità sobrie e delicate.

   Nel Tigullio, oltre che a S. Lorenzo della Costa  eseguì affreschi per la chiesa di S. Martino di Noceto a Rapallo, di S. Bartolomeo della Ginestra a Sestri Levante e di S. Michele Arcangelo a Soglio (comune di Orero).