venerdì 26 settembre 2014

Il manifesto di Leo Pecchioni nella mostra di Camogli


        Tra le opere degli autori italiani dell’arte del cartellonismo (Riccobaldi, Caldanzano, Patrone, Romoli, Puppo, Bernazzoli) – presenti nella Mostra “Comunicare fa bene, anzi fa benissimo” a Camogli  (aperta fino al 19 ottobre, nelle sale della Fondazione Remotti)  – c’è anche Leo Pecchioni.
     Nato a Camogli nel 1926, dopo il liceo frequentò l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova e lo studio di Dario Bernazzoli. Dal 1945 al 1967 lavorò come Art Director presso lo studio Industria Grafica Sigla Effe di Genova; successivamente collaborò, come libero professionista, con SAIGA, AGIS, SPIGA, APE, La Stampa, SAGE ed altri.

       Sono note le sue vedute “bird’s eye views” del territorio ligure, le sue guide escursionistiche, i suoi manifesti, tra cui “La prima sagra del pesce di Camogli” del 1952. 

L. Pecchioni, Fontanabuona, plastigrafia, cm.93 x 67. (Foto di E. Panzacchi)

venerdì 12 settembre 2014

Il soggiorno di Kandinskij a Rapallo.


    Dalla metà di dicembre del 1905 Vasilij Vasilevic Kandinskij - in compagnia di Gabriele Münter, una giovane allieva conosciuta alla scuola di pittura e galleria d’arte Phalanx  di Monaco - soggiornò prima a Genova, poi a Sestri Levante e, da gennaio fino al 30 aprile 1906, a Rapallo [1].

    Nello studio del percorso artistico dell’artista, Massimo Bignardi scrive [2]:

(…) «I mesi trascorsi nella cittadina ligure lasceranno una significativa traccia nella memoria dell’artista: essi coincidono con quel momento nel quale la sua attenzione è volta a calibrare la qualità espressiva e ad avviare il superamento delle ultime resistenze post-impressioniste, dunque ad accogliere le “oscure” sollecitazioni a soffermarsi sul paesaggio e a studiare la qualità di colori ora scoperti in una luce nuova. Tutto ciò lo fa riducendo i piani ad un prezioso gioco di tasselli di colori, misurando con essi l’interesse per “la teoria dei neoimpressionisti, la quale parlava in ultima analisi dell’effetto dei colori e lasciava in pace l’aria”. Sarà, questa, la scelta che lo condurrà alle opere realizzate a Murnau, indispensabili alla svolta del 1910, sul piano dell’esperienza sia pittorica, sia teorica». (…)

V. Kandinskij, “Sestri Levante, barche di pescatori”, olio su cartone telato,
                  New York, Solomon R. Guggenhein Museum, 1905.

      La qualità della luce naturale - propria in queste località del golfo di Genova - colpì l'occhio e l'anima dell’artista, da condurlo successivamente ad un’esperienza spirituale del colore.



 Note:
 _______________________________________                                                                             

[1]  cfr. F. RAGAZZI Kandinsky, Vrubel', Jawlensky e gli artisti russi a Genova e nelle Riviere. Passaggio in Liguria, Catalogo della mostra, Genova, Palazzo ducale 27 ottobre 2001-17 febbraio 2002, Milano, Mazzotta, 2001.   

[2] cfr. M. BIGNARDI, Kandinskij in Italia: tra ricordo e visione, alla ricerca di una “nuova qualità” del colore. in Annali Online Lettere - Ferrara, 2011, Voll. 1-2, pp. 396 – 415.