venerdì 7 ottobre 2016

La decorazione architettonica dei palazzi e delle ville nel Tigullio


   In molte facciate di palazzi e di ville nelle città e nei borghi del Tigullio, sono state realizzate decorazioni architettoniche alla "genovese", con effetti  "trompe-d'oeil" e con una tecnica artistica  tramandata da generazioni.
   Gli edifici di Villa Rocca a Chiavari, villa Durazzo Centurione a S. Margherita Ligure, Villa Balbi a Sestri Levante e di Villa Tigullio a Rapallo  (per fare solo qualche esempio) rimandano ad una storia, analoga  ai Palazzi dei Rolli di Genova.

Bartolomeo Bianco, Palazzo Rocca, Chiavari, 1629-1635.
(Foto di E. Panzacchi) 

   Un fondamentale contributo alla conoscenza rimane il convegno svoltosi a Genova nel 1982, sotto la presidenza di Giulio Carlo Argan, in occasione della mostra Genua Picta. Proposte per la scoperta e il recupero delle facciate dipinte (Genova 1982), nel quale era messa a punto la conoscenza di un patrimonio peculiare della Liguria, consistente nella prassi di decorare le facciate dei palazzi [1].
   Raggiunto il punto massimo della produzione artistica nel XVIII secolo, la decorazione muraria si mantenne fino agli inizi del XX secolo, rappresentata da noti pittori come Luca Cambiaso (1527-1575), Andrea Semino (1525-1595), Domenico Piola (1627-1703), Gregorio De Ferrari (1647-1726), Nicolò Barabino (1832-1891), Giovanni Quinzio (1832-1918), Luigi De Servi (1863-1945) e da tanti decoratori che, oltre alla preparazione accademica, avevano maturato per anni l'esperienza di bottega e di cantiere.  
    Dagli anni Trenta del secolo scorso il Movimento Moderno internazionale e il Razionalismo italiano sostennero un rapporto dialettico con la tradizione: si diffusero l'uso di nuove sostanze coloranti, la sperimentazione e l'applicazione di nuove tecniche decorative [2]

Palazzo, civ 20, P.zza Roma, Chiavari,1925.
 (Foto di E.Panzacchi)
  
   Negli ultimi decenni l'attenzione si è focalizzata soprattutto sul bisogno di restauro conservativo, per fronteggiare e contenere il deterioramento, provocato dagli agenti atmosferici e inquinanti, delle superfici dipinte e degli ornati di edifici storici.
      Nel 2014 è stato organizzato a Chiavari il convegno "Il recupero delle facciate decorate di Chiavari", collegato alle linee programmatiche di costruzione del PUC.
  Tra i "pittori di facciata", attivi a Genova nella seconda metà del secolo scorso, emerge Giacomo Parodi, detto "Gin" (Genova, 1914 - 2008). Egli, insieme con un gruppo di collaboratori, tra i quali la sua allieva Silvana Ghigino, ha ripreso a dipingere secondo l'antica tradizione, proponendo, presso l'Accademia Ligustica delle Belle Arti e la Scuola Edile di Genova-Borzoli, percorsi didattici e formativi per decoratori [3].


Palazzo, civ. 18 P.zza Mazzini, Facciate recuperate di recente, Chiavari.
(Foto di E. Panzacchi)


Note:
                                                                              


[1] cfr. ROTONDI TERMINIELLO, FARIDA SIMONETTI, Facciate dipinte:conservazione e restauro: atti del convegno di studi, Genova, 15-17 aprile 1982, Genova, Sagep, 1984, pp. 335. 
[2] Esiguo il numero dei decoratori di facciata rimasti attivi nella seconda metà del secolo scorso. Fra questi: Giovanni Franceschetti (S.Margherita Ligure), Luigi Burlando (Sori), Renzo Furlan e Maurizio Vaccarezza (Chiavari).   
[3] Per informazioni ed approfondimenti cfr. GHIGINO SILVANA, La realtà dell'illusione. Teoria e pratica nella decorazione dipinta, Torino, ed. Hoepli, 2006, pp. 271;il periodico "LUME & relume" [a cura di Silvana Ghigino], A.P.S. Accademia Gin Parodi. La rivista è scaricabile dal sito www.accademiaginparodi.it ; cfr. anche il sito della rivista on line di critica, teoria e pratica della decorazione e dell'ornatistica www.faredecorazione.it