giovedì 22 ottobre 2020

Luigi Agretti, pittore e decoratore

   Luigi Agretti (La Spezia,16/08/1877 - La Spezia, 17/11/1937). Il padre Cesare, pittore decoratore, gli insegna i primi rudimenti di pittura, ed a soli quattordici anni Luigi esegue alcune decorazioni per il teatro Comunale di Monte Castello di Vibio (Perugia), rivelando un precoce talento [1]. 

  Grazie ad un pensionato vinto nel 1895, si reca a Roma, ove può frequentare l'Accademia di Belle Arti e il Museo Artistico Industriale, entrando in contatto con Domenico Bruschi e Annibale Brugnoli, con i quali lavorerà a Firenze nel Palazzo Cesaroni, e nel Duomo di Palestrina.

  Nel 1903, esegue in collaborazione con Coriolano Mazzerioli alcuni lavori di decorazione a Perugia; viene nominato accademico di merito all'Accademia di quella città.

Luigi Agretti, Il Lavoro, Atrio Biglietteria, Stazione Centr. La Spezia. affresco.

   Ritornato in Liguria,  realizza opere di decorazione e di pittura. Le più note nel territorio spezzino si possono vedere nella chiesa di Santa Maria degli Angeli e di S. Nicolò ad Arcola; nella chiesa di S. Maria Assunta, nell'atrio della biglietteria della Stazione Centrale e nella villa Ceretti-Marmori a La Spezia; nella chiesa di S. Francesco a Lerici.

    Nell'area del Tigullio eseguì degli affreschi nelle chiese di S. Maria Assunta di Temossi e di S. Vincenzo e Anastasio di Caregli a Borzonasca; nella chiesa di S. Vincenzo a Favale di Malvaro, nella chiesa di S. Maurizio a Neirone e nella chiesa di N.S. del Ponte a Lavagna; nell'atrio, nella scala e nel lucernaio del palazzo Bianchetti a Chiavari.

Luigi Agretti, Figure allegoriche, Atrio palazzo Bianchetti, affresco, Chiavari, 1929.


Note:
                                                                  

[1] Gen P. A. Conti, Luigi Agretti, e Ancora de' quadri di Agretti, in L'Opinione, La Spezia, giugno, 1934, nn. 22-23, pp. 7 - 23.













domenica 27 settembre 2020

La mostra personale di Francesco Cassanelli a Chiavari

 

   Francesco Cassanelli, alias Mbà Frènk  (Bisceglie, Ba, 1955) ha  frequentato  l'Istituto  d'Arte  e  l'Accademia  di  Belle  Arti di  Bari (sezione  pittura),  dove  si  è  diplomato  nel  1980.

   Dal  1981  al 2020 ha insegnato Arte, Decorazione  Pittorica  e  Scenografica  presso il Liceo Artistico "Luzzati" (ex Istituto  Statale  d'Arte)  di  Chiavari  (Genova),  città  nella  quale  abitualmente  risiede.

 

Francesco Cassanelli, Mbà Frènk, L'abbazia di S.Fruttuoso, olio su tela, cm. 60 x 50, (2015).

   Oltre ad un considerevole numero di mostre personali in Italia, Francesco Cassanelli ha al proprio attivo la partecipazione a parecchie importanti manifestazioni artistiche nazionali e in Germania.

   Nelle opere esposte emerge da un lato un continuo riferimento alla realtà del paesaggio e dall'altro un altrettanto afflato alla fantasia.

F. Cassanelli, Mbà Frènk, Viaggio verso un sogno,
 acrilico su masonite, cm. 40 x 50, (2014).

    L’ingresso alla mostra, che ha il patrocinio del Comune ed è allestita nelle sale della storica Torre in via della Cittadella, osserva i seguenti orari: tutti i giorni ore 10/13 e 16/19.30, fino al 4 ottobre 2020 [1].

Note:
                                                 

[1] cfr. www.cassanelli.com


lunedì 7 settembre 2020

Renzo Furlan, pittore e decoratore

 Renzo Furlan (Farra d'Isonzo, Gorizia 20/12/1933 - Lavagna, Genova 15/08/2020). 

   Dopo la scuola secondaria - grazie ad una borsa di studio ministeriale - poté trasferirsi a Firenze per frequentare il Magistero d'Arte e sviluppare il suo talento artistico sino al diploma. Successivamente continuò a perfezionarsi presso l'Accademia delle Belle Arti di Firenze.

   Nel 1960 si stabilì a Chiavari per un incarico di docenza presso l'Istituto Statale d'Arte (attuale Liceo Artistico E. Luzzati), dove Insegnò per tanti anni decorazione pittorica. Tale disciplina diventò la sua specialità artistica. Nel 1990 ebbe il riconoscimento con il Premio Turio Copello della Società Economica di Chiavari.

  Le sue opere di decorazione e restauro architettonico sono sparse un po' in tutto il territorio, tra Chiavari, Lavagna, Sestri Levante e dintorni.


   Nel 1992 realizzò la decorazione degli esterni di questo palazzo, situato nella piazza di N.S. dell'Orto a Chiavari, sul lato orientale della Cattedrale e, ad angolo, sul lato nord della piazza, il Palazzo Comunale.

   L'edificio è attualmente adibito ad uso albergo, ristorante, bar e pasticceria. Fino a qualche anno fa la gestione fu della famiglia Bacigalupo, il cui capostipite Giuseppe, detto "Pippo", ne pose anche la denominazione comune originaria. 

giovedì 2 luglio 2020

L'immagine della Madonna dell'Orto di O. Bandini, pittore

   L'immagine originale della Madonna dell'Ortocommissionata  da una "pia donna" a un pittore locale, tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo - è collocata sull'altare maggiore della Cattedrale di Chiavari. 

   Recenti ricerche hanno consentito di confermare l'attribuzione di questa immagine al pittore Benedetto Borzone [1]. 


   Fra le immagini di N.S. dell'Orto, realizzate successivamente, è degna di nota quella di un pittore contemporaneo, che pochi ricordano: Olindo Bandini (Medola, 1914 - Chiavari, 1980).



O. Bandini, "Madonna dell'Orto", 1964, Chiavari, via Jacopo Rocca.
Foto di E. Panzacchi


Note:
                                                                        


[1] cfr. G. Algeri - A. Floriani, La pittura in Liguria. Il Quattrocento., Genova, 1991, p. 495; G. Algeri, La Basilica della Madonna dell'Orto a Chiavari: da Santuario a Cattedrale, Chiavari, 2010, pp. 9 - 18.




venerdì 22 maggio 2020

I restauri delle opere di A. M. Maragliano e della sua "bottega"


    La prima mostra monografica dedicata ad Anton Maria Maragliano -  allestita lo scorso anno a Genova (Maragliano 1664 -1739. Lo spettacolo della scultura in legno a Genova, Palazzo Reale, dal 10 novembre 2018 al 10 marzo 2019), - a cura di Luca Leoncini e Daniele Sanguineti ha consentito di incrementare il catalogo e il restauro delle opere del Maestro e della sua bottega [1].


Bottega di A. M. Maragliano, Madonna del Rosario, 1735,
Rapallo, (Genova) Chiesa di S. Michele di Pagana
 (Catalogo, scheda n. 59)

Foto: Levante News


   Si tratta di una produzione di statue in legno policromo che rappresentano un elemento di forte connotazione della cultura figurativa genovese del Settecento.


   Grazie agli interventi conservativi condotti è ora possibile riflettere sulle tecniche esecutive impiegate per la realizzazione dei Crocifissi, delle statue mariane e delle grandi macchine processionali scolpite da Maragliano nel corso della sua lunga attività.

 E come scrisse il Ratti [2]:

 (...) " le casse processionali hanno tutta l'aria di paradiso" (...)
   
   Segnalo ai lettori la recente pubblicazione di un video sul restauro della scultura lignea del Maragliano, conservata nella cappella dedicata al Santo Rosario, al fondo della navata sinistra della chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine di Fubine (AL).

https://www.rest-art.biz/2020/04/01/restauro-scultura-lignea-maragliano/



Note:
                                                                
[1] Maragliano 1664 - 1739 Lo spettacolo della scultura in legno a Genova (a cura di D. Sanguineti), Genova , Sagep, 2018.
[2] C. G. Ratti, Istruzioni di quanto può vedersi di più bello in Genova, in Pittura, in Scultura e Architettura, Genova, 1776.






martedì 31 marzo 2020

Auguri per i 90 anni di Luiso Sturla


   Luiso Sturla nasce a Chiavari nel 1930. Studia al Liceo Artistico Nicolò Barabino di Genova e successivamente alla Facoltà di Architettura di Torino. A Chiavari frequenta i pittori Bartolomeo Sanguineti e Vittorio Ugolini, con loro forma il “Gruppo del Golfo” [1].

    Nel 1953 aderisce al MAC (Movimento Arte Concreta) di Milano di cui diventa il segretario per la Liguria fino al 1957. Nel 1958 compie un viaggio in Spagna in seguita al quale tornerà con un maturato interesse per l’arte informale. Nel 1959 inizia la collaborazione con la Galleria Numero di Firenze. diretta da Fiamma Vigo, che lo porterà ad esporre in diverse mostre in Italia e all'estero. 

Luiso Sturla

   Nel 1960 compie il primo viaggio a New York dove vi soggiorna per un anno. A New York assiste alla nascita della pop art. Dipinge in uno studio in Avenue C a Manhattan e frequenta il Cedar Bar in Greenwich Village dove conosce Michael Goldberg e Gregory Corso. Ossessionato dai continui incendi del quartiere dell'East Side dipinge circa ottanta carte dal titolo “Dopo gli incendi - Carte Americane”.

    Nel 1961 torna a Firenze e frequenta gli esponenti del gruppo dell’Astrattismo Classico fiorentino. Nel 1962 si trasferisce a Milano.

Note: 
[1]  www.luisosturla.com
     cfr. E.M. Clementi, Auguri digitali per i 90 anni di Luiso Sturla, in Il Secolo XIX, Genova, 28/03/2020.