domenica 8 novembre 2015

Ricollocato un gruppo ligneo del Maragliano, nella chiesa di S. Martino di Maxena a Chiavari


    In occasione del primo centenario (1915 - 2015) dell'ampliamento della chiesa di S. Martino di Maxena e del rifacimento degli altari in marmo con le nuove statue, è stato ricollocato nella nicchia dell'abside, il gruppo ligneo di S. Martino e il povero, attribuito allo scultore genovese Anton Maria Maragliano (Genova, 1664 - Genova, 1739). 

A.M. Maragliano, S. Martino e il povero, Chiavari, Chiesa di Maxena,
nicchia dell'abside, scultura in legno, 1726 - 1727
 (Foto di E. Panzacchi)
   L'iconografia del santo è quella più diffusa: il soldato a cavallo, un istante prima di fendere con la spada un lembo della sua cappa e il povero mendicante, seminudo, con una mano protesa al mantello e l'altra che si appoggia sulla gruccia.
   Il gruppo statuario fu eseguito dal Maragliano tra il 1726 e il 1727. Esso appartiene al periodo di produzione artistica, durante il quale lo scultore limitava i suoi interventi, affidando l'esecuzione complessiva ai suoi collaboratori e/o ai suoi allievi. A questo proposito Daniele Sanguineti - autore di una biografia sul Maragliano, unita allo studio delle sue opere [1] - scrive:

(...) " In genere questa prassi diede corso ad una produzione di bottega, dai tratti più semplificati e dai caratteri piuttosto stereotipati: per esempio il gruppo raffigurante Nostra Signora di Caravaggio con s. Giovannina di Velva (chiesa di S. Martino), commissionato al M. nel 1720 - 21, fu eseguito dai suoi collaboratori, come il S. Martino e il povero di Chiavari (frazione Maxena chiesa di S. Martino), realizzato nel 1727." (...)

   Appena terminato, il gruppo ligneo fu trasferito nella chiesa di S. Martino di Maxena, ma non sappiamo dove fu esattamente collocato. Nella seconda metà del XVIII secolo e nel XIX secolo la chiesa fu allungata e furono aggiunti degli altari laterali. Verosimilmente, fino alla sua postazione nella nicchia dell'abside - coperta da un'ancòna - ebbe altre collocazioni, in ragione di suddette modifiche strutturali.[2]
    A metà degli anni Cinquanta del secolo scorso esso fu rimosso dalla nicchia e fu trasferito in un locale della chiesa (attuale sala degli arredi sacri). Nella ricorrenza del Santo veniva fissato e trasportato su una cassa processionale.
Copia originale da Fotocalcografia Civicchioni Chiavari, 1950 (?)

   Dal 2002 al 2005 il gruppo ligneo è stato restaurato a cura della Soprintendenza di Genova.
     Attualmente S. Martino e il povero è stato ricollocato nella nicchia dell'abside su una nuova base in legno. L'ancòna - raffigurante i santi Martino, Rocco e Sebastiano - è stata rimossa, spostata e conservata nella sala degli arredi sacri.[3]  

  
Note:
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[1] cfr. SANGUINETI Daniele, Anton Maria Maragliano, 1664 - 1739: insignis sculptor Genue,Genova, ed. Sagep, 2012, pp. 479.
[2] cfr.REMONDINI Angelo e Marcello, Parrocchie dell'archidiocesi di Genova: notizie storico ecclesiastiche - Regione quinta: Rada di Chiavari, Genova 1888, p. 118-123.
[3] cfr. SUPPLEMENTO al n. 64, ottobre-novembre 2015, Anno XVI,del "In cammino" (Giornale delle comunità parrocchiali della zona pastorale), La nuova base in legno è stata realizzata da Giorgio Lanata; il restauro della nicchia e del muro dell'abside è stato eseguito da Felice Viale.