mercoledì 9 gennaio 2019

Vittorio Ugolini, la ricerca di una sintesi tra forma e colore




    E' stata inaugurata il 7 dicembre scorso nelle sale di Palazzo Rocca a Chiavari la mostra Vittorio Ugolini. Sono state selezionate cinquanta opere riguardanti i passaggi significativi della produzione artistica del pittore Vittorio Ugolini, partendo da fine anni ’30 del secolo scorso, fino ad arrivare ai primi anni 2000. Nel centenario della sua nascita, questa mostra è il frutto di un lavoro di ricerca di opere e di materiale documentale, raccolte in un volume con un approfondimento storico-critico di Leo Lecci testimonianze di A. Tassisto, M. Rocca [1].


    L'esposizione è stata organizzata dall'Associazione Culturale Tecnica Mista e sponsorizzata dal Comune di Chiavari, in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova, l’Istituto G. Caboto di Chiavari e di Santa Margherita Ligure ed il Liceo Artistico Luzzati di Chiavari. Essa sarà aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2019.


V. Ugolini, Composizione, 1958, olio su tela, cm. 100 x 74-
(Foto di E. Panzacchi)


   Nato a Bologna, Vittorio Ugolini (Bologna, 15/11/1918 – Chiavari, 22/04/2006) visse per un periodo a Milano, prima di trasferirsi a Chiavari (Genova), dove svolse la sua attività artistica e di insegnamento. Nel 1927 iniziò a frequentare la bottega di Sfondrini, pittore e decoratore locale. Nel 1939 si iscrisse al corso di disegno presso la Scuola del Castello Sforzesco di Milano e, successivamente, tra il 1940 e il 1942, frequentò l'Accademia di Brera. 
   
   Vittorio Ugolini fu uno dei maggiori protagonisti del rinnovamento della pittura italiana e ligure del secondo dopoguerra. Partecipò alle prime esposizioni del Movimento per l'Arte Concreta (MAC), fondato nel 1948 a Milano da A. Soldati, B. Munari, G. Dorfles e G. Monnet.

   Nel 1953, insieme agli artisti liguri L. Sturla, B. Sanguineti e R. Costa, fondò a Chiavari il "Gruppo del Golfo". Nel 1954  essi aderirono al  MAC. e parteciparono all'esposizione presso la Galleria B24 di Milano, riproposta a Genova, presso la Galleria S. Matteo, col titolo "Giovani pittori del Gruppo del Golfo".


V. Ugolini, Fiori e brocca, 1966, olio su tela, cm. 50 x 60.
 (Foto di E. Panzacchi)
    Dal 1953 al 1979 fu docente di disegno professionale e tecniche pittoriche presso l'Istituto Statale d'Arte di Chiavari. Nel contempo proseguì la sua ricerca artistica, contraddistinta dal suo carattere schivo, non portato a esporsi spesso in pubblico, ma sempre presente ad ogni evento.

     Nel 1954 partecipò al Premio Marzotto a Roma; nel 1966 vinse il Premio della Camera di Commercio, nel 1968 il Premio Bogliasco e nel 1986 gli venne assegnato il Premio Turio-Copello. In questo periodo partecipò pure a numerose collettive per la pittura informale (a Torino, Genova e Roma) e alle mostre dei pittori liguri (a Berlino, Monaco e Odessa).

     Nel 2002 alla Galleria genovese "Il Poliedro" fu allestita la sua prima mostra antologica.


V. Ugolini, Gabriella, 1966, olio su tela, cm. 100 x 70
(Foto di E. Panzacchi)
    Dalle esposizioni nel M.A.C. alla ricerca sul colore, dall'astrattismo geometrico al concretismo e al naturalismo informale con connotazioni liriche profonde, Ugolini fu uno dei pittori più importanti e attivi in Liguria, nonché poco conosciuti del secondo dopoguerra in Italia [2].


Note:
                                                                 

[1]  cfr. L. Lecci, Dalla sintesi geometrica all'informale: il percorso artistico di Vittorio Ugolini dall'esperienza del MAC al naturalismo astratto, in Vittorio Ugolini, Genova, ed. De Ferrari, 2018, pp. 11-17.

[2] cfr. G. Beringheli, Ugolini, l'arte oltre la pittura, in La Repubblica, Genova, 29/06/2013.