Il prossimo 14 giugno chiuderà i battenti
la mostra “Cambi di costume. Storie e immagini
della vita balneare degli italiani”, presso la Loggia
della Mercanzia di Piazza Banchi a Genova, curata da Anna Zunino e Francesco Calaminici. L’esposizione ripercorre
l'evoluzione del costume da bagno in Italia attraverso una selezione di
materiali originali (manifesti pubblicitari, fotografie d'autore, cartoline e
pieghevoli, riviste, cinegiornali Luce, filmati Rai e frammenti del cinema
italiano).
Dai costumi del primo ‘900, lunghi fino ai polpacci con colli
“alla marinara”, cappelli di
paglia e ombrellini di pizzo, a quelli
sportivi di maglia elasticizzata degli anni Venti e Trenta.
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| Filippo Romoli, "Genova e la Riviera Ligure", poster. |
La
costruzione di “colonie” nel ventennio (es. la Fara a Chiavari), favorisce un
avvicinamento popolare al mare e alla
moda. Si va tutti in spiaggia senza cappello di paglia ed il costume si riduce.
Negli anni Cinquanta il “bikini” - indossato, per la prima volta in Italia, da
Lucia Bosè, nel ’47, al
concorso di Miss Italia a Stresa - arriva sui nostri lidi.
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Mario Puppo, "Grado", poster, 1948.
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Negli
anni Sessanta i costumi sono ormai sgambati e i bikini, sempre più ridotti,
diventano aderenti. E sul tema della
vacanza in località marine rinomate, con manifesti, locandine e bozzetti, si esercitano
i migliori disegnatori dell’epoca: Marcello Dudovich,
Mario Puppo (Levanto 1905–
Chiavari 1970), Giuseppe Riccobaldi e Filippo Romoli.
