mercoledì 24 dicembre 2014

"Trame per la valle - Arazzi di futura tradizione" a Villa Cavagnari di Cicagna



     Nell'ambito del progetto dedicato ai "mezzari genovesi" è stata allestita a Cicagna un'esposizione dedicata all'arte tessile nel Tigullio, curata da Roberta Chioni. Inaugurata il 20 dicembre scorso, si potrà visitare fino al 24 gennaio 2015. Nei sabati 3, 10, 17, 24 gennaio 2015 saranno organizzate delle visite guidate.

     L'iniziativa - patrocinata dalla Società Economica di Chiavari - persegue l'obiettivo del "museo diffuso", interessando anche le sedi museali di Chiavari ("Nuove tinte per antiche storie" del Maestro Pier Canosa), di Gattorna ("Textura Lucis" dello studio fotografico Incantations di Genova) e di Lorsica (esposizione di mezzari dalla collezione inedita "Basevi Gambarana", a cura di Sara Arata e Ugo Buonasorte).

     
Palazzo Cavagnari, Cicagna, facciata, 2012 (dopo il restauro).
(Foto: Studio Arch. A. Costanzo)


      I mezzari (o mezzeri) sono teli di cotone di grandi dimensioni, decorati con fiori dai colori vivaci. Essi sono impressi a mano sul tessuto con matrici in legno. Al centro viene rappresentato spesso l' "Albero della Vita", come elemento significativo [1]. 

      Originario dell'India, il mezzaro (dall'arabo mi' zar che significa coprire, nascondere), arrivò in Liguria nel XVII sec. con i mercanti della Compagnia delle Indie. Successivamente fu introdotto nell'arredamento e nell'abbigliamento femminile. 


       Nel secolo scorso, sono stati  realizzati mezzari su disegno di artisti  noti, come Emanuele "Lele" Luzzati, Angelo Verardo, Flavio Costantini e Annamaria y Palacios

E. Luzzati, Il flauto magico, mezzaro
(Foto di Giglio Bagnara)


        
                                               

[1] Nella Cabala ebraica l'Albero della Vita rappresenta simbolicamente le leggi dell'Universo. Alcuni autori lo     correlano all'Albero della Vita menzionato dalla Genesi 2, 9 - 10.
         

     
     
     

domenica 7 dicembre 2014

Eugenio Mario Raffo, operaio xilografo a Sestri Levante


      Nel duplice anniversario della nascita e della scomparsa di Eugenio Mario Raffo, la Città di Sestri Levante gli rende omaggio con una mostra antologica su alcuni documenti e oltre 200 riproduzioni fotografiche delle sue xilografie. L'esposizione resterà aperta al pubblico fino al 14 dicembre 2014.
    
     E. M. Raffo (Sestri Levante, 1904 - 1994) fu autodidatta, con attitudine spiccata al disegno.  Egli lavorò come operaio presso la F.I.T (Fabbrica Italiana Tubi) di Sestri Levante, dove conobbe Giovanni Descalzo. Colpito dalle sue doti, questi lo convinse ad intraprendere l'arte della xilografia. 

       L'amicizia con G. Descalzo consentì a E. M. Raffo di entrare in contatto con numerosi artisti ed intellettuali del Novecento che frequentavano la riviera ligure di levante. Fra gli xilografi di fama internazionale fu in relazione con Adolfo De Carolis, Luigi Servolini, Bruno da Osimo e Italo Zetti.

       La sua produzione artistica è cospicua: nature morte, ritratti, scorci paesaggistici ed architettonici, segnaletica di sicurezza (stampata sulle buste-paga).  Di grande rilievo è pure la realizzazione  di Ex Libris  per committenti noti, tra cui Gianni Mantero, Remo Palmiani, Giuseppe Cauti e Mario De Filippis.


E.M. Raffo, Chiesa di S.Bartolomeo di Ginestra (Sestri L.), xilografia.
(Riproduzione di E.Panzacchi) [1]


         E. M. Raffo ottenne i seguenti riconoscimenti: Premio Castrum Sigestri, dell'Università Popolare dei Due Golfi (1976); membro dell'Accademia delle Arti dell'Incisione (1979); Premio Turio - Copello della Società Economica di Chiavari (1989).


E.M. Raffo, Vaso di fiori, xilografia, coll.  priv.
(Foto di E. Panzacchi)


        Una parte delle oltre 150 matrici xilografiche -  attualmente in deposito temporaneo presso il MuSel di Sestri Levante - sono state catalogate, ma al momento non è stato ancora possibile realizzare una ricostruzione completa.


E. M. Raffo, Chiesa di San Pietro in Vincoli, Sestri L., xilografia, Coll. Priv.,
(Foto di E. Panzacchi)

      

                                                      

[1] La foto è stata pubblicata nel 1988 su "Incontro" e ripubblicata nello stesso anno su San Bartolomeo di              Ginestra Sestri Levante (a cura del Consiglio di Amministrazione della Parrocchia), ill. n.2