Il dipinto di S. Antonio Abate - opera della pittrice Delia Tiscornia - è esposto ogni anno nel giorno della ricorrenza del santo (17 gennaio) nella Cattedrale di Chiavari, al posto della statua omonima in legno policromo che, dal 1984 è conservata nel Museo Diocesano.
Un tempo essa veniva attribuita ad Anton Maria Maragliano ma, dopo il restauro, è stata ascritta ad un ignoto scultore locale della prima metà del XVI secolo (G. Algeri).
Un tempo essa veniva attribuita ad Anton Maria Maragliano ma, dopo il restauro, è stata ascritta ad un ignoto scultore locale della prima metà del XVI secolo (G. Algeri).
![]() |
Delia Tiscornia, S. Antonio Abate, olio su tela |
![]() |
Ignoto scultore, XVI sec. scultura in legno |
Al Maragliano è attribuito, invece, il gruppo ligneo delle Tentazioni di S. Antonio nel deserto, collocato nella nicchia destra della crociera della Cattedrale.
![]() |
A. M. Maragliano, Tentazioni di S. Antonio Abate nel deserto, (particolare), Chiavari, Cattedrale, gruppo ligneo, 1735 ca (Foto di E. Panzacchi) |
Nella fine del '700 queste due opere scultoree furono asportate dall'Oratorio di S. Antonio di Chiavari, a sèguito di un decreto del 1798 della Repubblica Ligure che ordinava la requisizione degli oggetti preziosi e la soppressione dell'omonima confraternita.
[Per approfondimenti: cfr. Giuliana Algeri, Il Museo Diocesano di Chiavari, Genova, Sagep, 2003, p.53-54.]
[Per approfondimenti: cfr. Giuliana Algeri, Il Museo Diocesano di Chiavari, Genova, Sagep, 2003, p.53-54.]