sabato 31 agosto 2013

L’Affaire ex Colonia Fara di Chiavari


    Nella riunione del 26 luglio scorso, il Consiglio Comunale di Chiavari ha approvato la pratica del bando di asta pubblica, relativa al compendio immobiliare denominato “ex colonia Fara”. Intanto le controversie ed i contenziosi continuano.

  Intitolata a Gustavo Fara - generale dell’esercito nella prima guerra mondiale - commissionata nel 1935 dal Partito Nazionale Fascista, progettata da Camillo Nardi Greco in collaborazione con Lorenzo Castello, fu edificata nel 1936 ed inaugurata il 15 maggio 1938 da Benito Mussolini.


    Il complesso architettonico è costituito da una torre di undici piani – compreso il piano seminterrato – alta 49,3 metri, sovrapposta al centro della base, come una fusoliera tra le ali di un aereo. Si tratta di un classico esempio di “architettura razionalista” del Novecento. Il richiamo all’ “aeropittura” di Tullio Crali - autore di due degli affreschi, realizzati all'interno dell’edificio – e alle espressioni futuriste di Filippo Tommaso Marinetti (1876 – 1944) è sintomatico. 
                                                      Rappresentazione in pianta del fabbricato.


Dati tecnici: volumi complessivi mc. 21.336,87; superficie calpestabile mq. 5.395; superficie dei terrazzi mq. 300; superficie del terreno pertinenziale circostante mq. 3.700.


      Il fabbricato mantenne la sua funzione originaria di colonia marina per ragazzi fino al 1942. Durante la seconda guerra mondiale divenne un ospedale militare. Dal 1947 funzionò da campo per i profughi istriani e, dal 1960 al 1980, da albergo internazionale per la gioventù italiana. Nel 1984 ne acquisì la proprietà il comune di Chiavari. Dal 1980 al 1988 i locali del primo piano vennero adibiti a scuola elementare e a sede di un’associazione sportiva.

     L’attuale stato di degrado – dovuto al tempo, ma soprattutto al disuso e l’abbandono quasi totale in questi ultimi anni - richiede un intervento generale di restauro.

       È necessario conservare e consolidare il comportamento statico originario in relazione ad un riuso compatibile, in sintonia con i valori storici ed artistici dell’oggetto ed ambientali del sito su cui è sorto.

[Per approfondire: cfr. Daniela, Bosia, La Colonia Marina a Chiavari, in "DO.CO.MO.MO ITALIA GIORNALE", 2001, vol. 9, p. 4].

Chiavari, ex Colonia Fara, stato attuale del fabbricato

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