lunedì 11 maggio 2015

Gli affreschi della famiglia Quinzio in S. Michele di Pagana a Rapallo



         Il ciclo di affreschi in esame fu eseguito tra il 1887 e il 1891 su commissione di Gaetano Carlevaro, il quale non fu soltanto il finanziatore dell’opera, ma anche il promotore, come risulta dai verbali nell’archivio parrocchiale, in cui si legge: “Per aver fatto dipingere dai più insigni artisti di pittura e di ornato l’intiera chiesa”. I dipinti furono eseguiti dai Quinzio sulla volta della navata prima della crociera e si conservano oggi in buono stato nella stessa collocazione.

       Giovanni Quinzio (Genova 02-09-1832 – 09-11-1918), il capostipite, affrontò il tema principale del ciclo. Al centro della volta affrescò la battaglia celeste dell’arcangelo Michele contro il dragone. Questo soggetto, com’è noto, è tratto da un passo del libro dell’Apocalisse (12,7 -12,10). Il figlio Tullio Salvatore (Genova, 22-01-1858  -  03-12-1918) dipinse ai due lati della volta sei figure: “Il profeta Mosè”, “Il re Davide”, “L’allegoria della Fede” a sinistra; “S.Giuseppe”, “S. Giovanni Battista” e “l’allegoria della Fortezza” a destra. Mentre Antonio Orazio (Genova, 04-03-1856  - 10-06-1928) si occupò della decorazione.

       Non essendo la volta molto alta e non potendo creare l’illusione prospettica con dei punti di fuga, Giovanni Quinzio pose i gruppi di angeli su diversi piani, nel cielo aperto che conclude in alto l’affresco. L’effetto suggestivo e scenografico è accentuato dalla figura di Satana e del dragone che, spezzando la cornice, creano l’impressione di precipitare sulla testa dell’osservatore. Accanto a questi elementi si aggiunge l’uso di forti contrasti cromatici che formano uno spazio tutto luce e moto.


       L’impostazione del ciclo si richiama dunque, nel contesto alla tradizione artistica barocca dell’affresco decorativo, sebbene si inseriscano elementi di linguaggio romantico. Infatti, pur restando fedele alla tradizione accademica, G. Quinzio riesce – sia pure in termini moderati – a giovarsi del contatto con artisti come Francesco Gandolfi e Nicolò Barabino, i quali dimostrano una maggiore sensibilità per le nuove istanze della cultura figurativa italiana, soprattutto nell’ambito della pittura di storia. 

G. Quinzio, La battaglia dell'arcangelo Michele contro il dragone, Rapallo, Chiesa di S.Michele di Pagana, affresco, 1887-1891.
 (Foto di G. Bozano, 1977)

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