Dopo ventinove anni dall'esposizione della "Via Crucis", Giovanni Job (Magnano, Udine, 1950), ripropone questo tema nell'installazione a Palazzo Rocca di Chiavari, curata da Enrico Rovegno, con la musica di Roberto Frugone e i frammenti poetici di Carlo Striano. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 27 aprile.
Il percorso personale e doloroso dell'artista - contrassegnato dalle "stazioni" della Via Crucis - è costituito da 14 grandi stampe "alla maniera nera" (1 m. x 2) e da una scultura lignea. I personaggi (Pietro, Simone, Maddalena, Giuda ecc.) - tratti dai Vangeli - sono connotati nella loro quotidianità e partecipano con naturalezza all'evento.
G. Job, "Giuda", calcografia, 1 m. x 2, Palazzo Rocca, Chiavari. (Foto di E. Panzacchi) |
Note biografiche:
Nato a Magnano (Udine) nel 1950. Si trasferisce a Chiavari, dove frequenta l'Istituto Statale D'Arte. Si diploma presso la Scuola Grafica di Urbino. A Chiavari nel 1975 fonda una Stamperia D'Arte e nel 1980 promuove con altri artisti la fondazione del Consorzio Artigiano Ligure Artistico “C.A.L.A. Fieschi” a Sestri Levante. Dal 1975 partecipa a rassegne collettive in Italia e all'estero e tiene numerose mostre personali in cui svolge un suo particolare percorso indagando nella “memoria dell'arte”. Dal 1979 al 1982 si dedica alla realizzazione di opere per un poema surreale “Se ghe vedde, se ghe sente” che espone in diverse sedi. Sempre attento al linguaggio dell'incisione, ma proteso verso nuove forme espressive, nel 1985 presenta la "Via Crucis", ed esprime la sua forte sensibilità religiosa aderendo nel 1986 al Gruppo "Arte Redenta”. Dal 1998 al 2001 esegue i cartoni per le vetrate della Chiesa di S. Pier di Canne a Chiavari e realizza una serie di opere di carattere religioso in alcune chiese del Tigullio (Carasco, Borzonasca). Dal 1990 è docente di tecniche dell'incisione presso le Accademie di Belle Arti di Roma, Lecce, Napoli, Venezia, e di Brera a Milano.
Per approfondire:
cfr. Carlo Chenis, La Biblia pauperum di Giovanni Job. Vetrate di S. Pier di Canne, Genova, Ed. De Ferrari, 2002.
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