Prima della costruzione
del Santuario (1613) dedicato a N. S. dell'Orto, la piazza era denominata della
Marina e si estendeva all'esterno del centro abitato, in prossimità della
riva del mare. In quel periodo le epidemie di peste decimavano la
popolazione, tanto che si rese necessario trasformare una parte della piazza in
cimitero. Il
nuovo edificio - elevato sul posto dove avvenne l'apparizione - fu
portato a termine nel 1633 dai Carmelitani Scalzi, a cui fu affidata la
cura del Santuario [1]. Dal lato opposto, a ponente, sorgeva probabilmente un fabbricato che successivamente prese il nome di Palazzo Costa Zenoglio [2].
Chiavari, P.zza N.S. dell'Orto, costruzione del prònao del Santuario, fine XIX sec. |
L'assetto della piazza non ebbe modifiche essenziali
fino alla prima metà del XIX secolo. Sul piano architettonico gli interventi
innovativi furono la costruzione del Palazzo Episcopale, del Seminario, il palazzo dell'Albergo dell'Orto (vicino alla chiesa a lato levante), il prònao progettato dall'architetto Luigi Poletti, il campanile e, a lato monte, il Palazzo Municipale. Inoltre fu
ricostruita in muratura la cupola della chiesa e, al centro della
piazza, fu eretto il monumento a Vittorio Emanuele II, dello scultore Luigi Brizzolara, vicino all'area attrezzata "a giardino". Sul piano urbanistico l'intervento più significativo fu la costruzione della stazione ferroviaria (1868) - con un cavalcavia per il collegamento con il mare - che compromise l'unità della composizione spaziale della piazza nel suo complesso.
L. Poletti, Cattedrale di N.S.dell'Orto, Chiavari, prònao in marmo, 1837-1907. (Foto di E. Panzacchi) |
Gli interventi riguardanti la viabilità e la pedonalizzazione parziale della piazza furono attuati nel secolo scorso, come la realizzazione di "Via delle Palme" (1934), l'autostazione (lato ponente) e le aree di posteggio antistanti la Cattedrale e il Palazzo Episcopale. Il Piano dell'architetto Gaetano Moretti (1934) per ricreare l'unità della piazza, spostando la linea ferroviaria a monte, restò sulla carta [3].
Il progetto preliminare presentato recentemente, prevede che l'area davanti al prònao - attualmente libera e delimitata da fioriere - sia trasformata e adibita a "sagrato"[4]. La pavimentazione potrebbe realizzarsi a "rissëau", una tecnica a mosaico in ciottoli, molto diffusa in passato in Liguria, ma anche nel Tigullio (sono 50 nella diocesi, p.e. Basilica dei Fieschi a Cogorno, S. Pietro di Rovereto e S. Martino a Zoagli ecc.). Nel contesto saranno attuate anche alcune variazioni alla viabilità e alla pedonalizzazione della piazza.
Il Santuario agli inizi del XIX secolo. |
Note:
[1] cfr. GIULIANA ALGERI, La Basilica della Madonna dell'Orto, Chiavari, Ed. Internòs, 2010, pp.6-12;
[2] cfr. il sito www.studiorosasco.eu [archivio - restauro - Palazzo Costa Zenoglio, Chiavari];
[3] cfr. CLAUDIO MONTAGNI, Un intervento tra sogno e saggezza. Il Piano Regolatore e di Ampliamento per la città di Chiavari di Gaetano Moretti - Breve Memoria "Chiavari '800 - '900: tra sogno e saggezza" Mostra a Palazzo Rocca, Chiavari,1990, (numero unico in occasione della mostra);
[4] Non si ha notizia o memoria di un "sagrato", risalente al periodo della costruzione del Santuario, anche se in un dipinto è rappresentato un gruppo di persone stanti su una pavimentazione a forma semicircolare, davanti alle tre porte della chiesa. cfr. LUIGI SANGUINETI, Nostra Signora dell'Orto, Rapallo, 1955 (II ediz.), foto del dipinto, n. 12, pp. 176.
Semplicemente bellissima. Ma non ho capito bene il progetto attuale.
RispondiEliminaLe fotografie sono la storia di Chiavari. Come le hai trovate?
Complimenti per la informazione.
Maria Vincenza
Grazie infinite. Non sono entrato nel merito del progetto presentato e nei suoi dettagli, in quanto esso è in fase di definizione (cfr. pagina news).
EliminaLa prima fotografia è un'immagine riprodotta nell'articolo menzionato nella nota n.2; la seconda è l'originale dello stato attuale della pavimentazione del pronao; l'ultima è una riproduzione pubblicata sul sito webdiocesi.chiesacattolica.it sulla storia della diocesi di Chiavari. Gli originali e le loro copie sono conservate negli archivi della Cattedrale, della Curia Vescovile e della Biblioteca Economica di Chiavari.
Claudio Zignaigo
Grazie professore per la informazione.
RispondiEliminaMaria Vincenza